Astana Qazaqstan, l’UCI chiede spiegazioni sull’indagine che sta interessando l’agenzia responsabile dei pagamenti della squadra: “Stiamo monitorando la situazione da vicino”
L’UCI vuole spiegazioni da parte della Astana Qazaqstan. Già nei giorni scorsi, infatti, erano circolate voci sul mancato pagamento dei corridori del team kazako. La motivazione fornita dalla formazione sembra essere legata all’instabilità del governo del Paese, ma a questa situazione vanno aggiunte le recenti scoperte riguardo ad Abacanto SA, l’agenzia che paga la squadra. Questa, infatti, sarebbe sotto indagine in Lussemburgo per una serie di presunti reati tra cui spiccano: uso improprio di beni aziendali, frode e riciclaggio. All’orizzonte comincia a intravedersi un possibile processo penale, il che complicherebbe ancora di più la situazione. Come riportato da VeloNews, adesso anche l’Unione Ciclista Internazionale si sta interessando alla vicenda.
Intervista da VeloNews, Alexander Vinokourov si è difeso raccontando di aver appreso il tutto solamente dalla stampa: “Ad essere onesto, ho appreso tutta questa faccenda dalla stampa e fino a quel momento non avevo familiarità con i dettagli dell’indagine. A quanto pare dovrebbe trattarsi di un procedimento giudiziario avviato un anno fa quando l’amministratore delegato di Abacanto SA era un’altra persona. Io svolgevo funzioni prettamente sportive fino all’estate 2021. Dopo una pausa sono tornato a lavorare ufficialmente per il team a gennaio 2022, quindi per me è difficile dire qualcosa su questa vicenda“.
Il messaggio inviato ai corridori da Assem Kunakbayeva, nuovo amministratore delegato del team afferma: “Siamo consapevoli che non avete ancora ricevuto lo stipendio di gennaio e/o febbraio, ma vi informiamo che stiamo procedendo a completare i pagamenti in tempi rapidi. Abbiamo dovuto lavorare per risolvere tutti i problemi in Qazaqstan, dopo il recente cambio di governo, al fine di ottenere urgentemente i fondi rilasciati al Team il più rapidamente possibile”.
Ad alzare ulteriori dubbi riguardo all’Astana Qazaqstan ci ha pensato anche Deloitte, la quale ha avviato una indagine interna lo scorso anno, su richiesta di Yana Seel, che aveva preso il posto di Vinokourov. “Sono presenti conflitti di interessi e processi di selezione dei fornitori poco chiari – si legge nel report – Spese di materiali in cui la logica di selezione commerciale è poco chiara. Vi sono notevoli costi di viaggio per i quali non è possibile identificare un processo di autorizzazione e il nome del precedente firmatario del conto bancario della Società è menzionato in un articolo di stampa su un presunto caso di riciclaggio di denaro ed evasione fiscale”.
Insomma, in casa Astana la situazione non sembra essere molto tranquilla tanto è vero che la loro risposta è stata un “no comment”. Come raccontato a VeloNews adesso “l’UCI ha richiesto informazioni alla squadra e richiederà aggiornamenti sulle azioni che gli investigatori porteranno avanti in futuro. l’UCI ha capito che le indagini sono dirette contro individui previa denuncia da parte dell’agente pagatore della squadra. L’UCI sta monitorando la situazione da vicino“
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